notizie immobiliari
lunedì 28 dicembre 2009
Mercato immobiliare: previsioni del REAG per il 2010

La maggior parte degli indici azionari legali all'immobiliare mostra oggi, rispetto a un anno fa, performance positive e addirittura sulle due cifre per molti indicatori. Nel valutare questo dato non bisogna però dimenticare che proprio dall'ottobre dello scorso anno i listini di borsa hanno subito un
deciso tracollo che in tutto il Mondo ha raggiunto il picco negativo nella primavera dell'anno in corso.
Gli indici positivi indicano sicuramente che il mattone quotato ha ricominciato ad attrarre gli investitori: le previsioni su una prossima fine della crisi economica contribuiscono ad alimentare la fiducia ma le performance si mantengono su livelli molto lontani da quelli che si registravano nell'ottobre del 2006 o anche nel settembre del 2008.
Si ricomincia a investire in questo tipo di titoli ma con cautela così come succederà anche per il mercato immobiliare “reale” non appena le banche riapriranno le linee di credito. Il mercato azionario è quello più sensibile al reale andamento dell'economia: la pubblicazione di un qualsiasi indice negativo si riversa il giorno stesso sugli indici azionari che immediatamente registrano perdite e arretramenti.
Il mercato immobiliare per sua natura non può essere così volatile tuttavia nelle economie eccessivamente finanziarizzate, come quella americana e quella inglese, si è verificato una sorta di allineamento tra l'andamento
degli indici azionari e il mercato vero e proprio. In un'economia come quella italiana, dove la produzione industriale e quella agricola compongono ancora un 26% del PIL, il valore degli immobili non ha subito decrementi a due cifre ma solo lievi correzioni al ribasso.
In Italia la crisi si è riversata sul numero di transazioni che sono bruscamente frenate. Gli italiani sono da sempre un popolo di risparmiatori: solo il 30% delle famiglie acquista casa tramite mutuo. Chi deve vendere non ha generalmente necessità di farlo in tempi brevi: può aspettare momenti di mercato più favorevoli. Il tasso di debito delle famiglie italiane è pari al 57%.
Negli USA il tasso di risparmio è prossimo allo 0% e quello di debito supera il 100% del reddito: questo comporta che la situazione economica di moltissime famiglie americane è legata all'andamento del mercato finanziario, se non altro attraverso indicatori quali i tassi interbancari che sono legati a doppio filo al quadro macroeconomico sia delle singole economie che di quella internazionale.
fonte: REAG
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti: