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Villa certosa allo sceicco?
Quattrocentocinquanta milioni di euro. Tanto vale villa Certosa, il buen retiro estivo di Berlusconi, secondo lo sceicco Khalifa bin Zayed bin Sultan Al Nahayan che regna su Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. Effettivamente non sono pochi per ottanta ettari di parco più quattromila metri quadri coperti, sotto tre ville. Con il cambio di proprietari finirebbe la cortina impenetrabile del Segreto di Stato che avvolge sin dal 2004 l’eremo privato del premier Silvio Berlusconi e grazie al quale si sono coperti una serie di abusi edilizi (poi comunque tutti condonati) che hanno cambiato uno degli angoli più belli della Sardegna, la Costa Smeralda, sottratta pezzo dopo pezzo. Tutto inizia il sei maggio del 2004 quando il quotidiano La Nuova Sardegna pubblica le foto di un cantiere abusivo sugli scogli di Punta Lada, il confine sul mare della proprietà di Silvio Berlusconi. L’indomani un decreto del ministero dell’Interno dà il via libera ai lavori. Per ragioni di sicurezza nazionale si scava dentro le rocce di granito rosa, giorno e notte, domenica compresa. È il tunnel di collegamento con la villa progettato dal ministro delle infrastrutture Pietro Lunardi. Più in alto, nel giardino, spiccano un’ anfiteatro greco da 400 posti (che sarà inaugurato da un concerto di Mariano Apicella), cinque piscine per la talassoterapia, un laghetto artificiale e una serie di dependance per gli uomini della scorta, più un finto vulcano. Arriva la Procura di Tempio Pausania che vuole ispezionare i cantieri su un territorio sottoposto a vincolo paesaggistico da una legge regionale (che vieta di costruire a meno di due chilometri dalla costa). Ma sempre il sei maggio, giorno della pubblicazione delle foto, il ministro dell’Interno emana due decreti: il primo approva il piano nazionale antiterrorismo e contiene anche il piano segretato per la sicurezza di Villa Certosa, il secondo individua l’area come «sede alternativa di massima sicurezza per l’incolumità del presidente del Consiglio».
Il segreto di Stato vieta quindi ogni accesso,pm compresi, «allo scopo di preservare la conoscibilità dei luoghi». I magistrati sardi non mollano e ricorrono alla Corte Costituzionale. Solo il 20, 22 e 23 giugno 2005 la Procura di Tempio può finalmente effettuare i sopralluoghi richiesti più di un anno prima. Nel frattempo l’Idra immobiliare, proprietaria dei terreni, aveva presentato le richieste di condono edilizio alla Procura di Tempio sulla base di una sanatoria sui reati ambientali approvata dal governo Berlusconi nell’ottobre-novembre 2004. Così l’Idra immobiliare appianò tutte le pendenze e i condoni al modico prezzo di 300.000 euro: Silvio Berlusconi fu assolto il 14 luglio del 2008. Stessa sorte per Giuseppe Spinelli, amministratore della Idra Immobiliare uscito indenne da tredici capi imputazione per presunti abusi edilizi e violazioni ambientali. Determinanti furono i nullaosta dell’ufficio della tutela del paesaggio firmati, tra gli altri, dall’architetto Paolo Vella (oggi parlamentare del Pdl...). Se gli abusi edilizi spariscono grazie alle leggi fatte ad hoc, qualcosa di strano resta: il comune di Olbia rilascia per il faraonico anfiteatro di Villa Certosa la concessione edilizia n.387/04 datata 4 maggio 2004. Le foto della Nuova Sardegna arrivano due giorni dopo e mostrano uno stato dei lavori molto avanzato. È un altro dei miracoli del Berlusconi operaio, in grado di tirare su un teatro da quattrocento posti in due giorni.
Fonte: Libero.it
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