In ballo, solo a Milano, ci sono sei mega cantieri che valgono 8 miliardi di investimenti di cui l'85% già finanziato dal mondo del credito. È coinvolto praticamente tutto l'«arco costituzionale» finanziario: Intesa Sanpaolo, UniCredit, Bpm, Mps, Antonveneta e Mediobanca. Eppure il futuro del portafoglio immobiliare ex Zunino e di quel che resta dell'impero Coppola in città è tutto da inventare, Citylife è in sofferenza, le Cittadelle pubbliche (Sanità e Giustizia) sono in attesa di finanziamenti certi, e sulla destinazione post evento dei terreni Expo è buio pesto. Insieme alla riqualificazione dell'area San Siro di proprietà di Snai. Con la nemesi beffarda che alle banche potrebbe essere riservato un ruolo ancora più importante dei tempi eroici della bolla.
Secondo Scenari immobiliari, a Milano nell'ultimo lustro si sono scambiati circa 25mila alloggi l'anno. Di questi, il 10% ad un costo superiore ai 5mila euro al mq. Significa che a mancare non è la capacità di assorbire la domanda deluxe (tra Porta Nuova e Citylife arriveranno circa 2mila alloggi di lusso nell'arco di un triennio), ma soci forti che facciano ripartire i progetti superando la vecchia logica del "riempire i vuoti" post ciclo fordista.
0 commenti: