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lunedì 5 ottobre 2009

Comunitaria 2009: gli adeguamenti dell’Italia nel settore edilizio


L’Ance ci spiega che l’’Aula della Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura il disegno di legge su “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2009” (DDL 2449/C- relatore l’On. Nicola Formichella del Gruppo parlamentare PdL) con alcune modifiche al testo del Governo.
In particolare, è stata rivista la norma sulla disciplina relativa ai requisiti acustici degli edifici e dei loro componenti di cui all’art.11 della L. 88/09 (comunitaria 2008).
La disposizione che l’ANCE aveva richiesto ed auspicato, prevede che, in attesa dell’emanazione dei decreti legislativi, l’articolo 3, comma 1, lettera e) della L. 447/95, si interpreta nel senso che la disciplina relativa ai requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti non trova applicazione nei rapporti tra privati e, in particolare, nei rapporti tra costruttori-venditori e acquirenti di alloggi, fermi restando gli effetti derivanti da pronunce giudiziali passate in giudicato e la corretta esecuzione dei lavori a regola d’arte asseverata da un tecnico abilitato.
E’ stato, altresì, esteso da sei a dodici mesi dall’entrata in vigore della legge 88/09 il periodo della delega al Governo per l’adozione di uno o più decreti legislativi per il riassetto e la riforma delle disposizioni vigenti in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo, dell`inquinamento acustico, di requisiti acustici degli edifici e di determinazione e gestione del rumore ambientale.
In corso di esame è stato, altresì, aggiunto un ulteriore criterio direttivo tra quelli previsti per l’esercizio della delega legislativa volta all’attuazione della normativa comunitaria, di cui all’art.2 del provvedimento, per cui:
- nella predisposizione dei decreti legislativi, relativi alle direttive elencate negli allegati A e B, si tiene conto delle esigenze di coordinamento tra le norme previste nelle direttive medesime e quanto stabilito dalla legislazione vigente, con particolare riferimento alla normativa in materia di lavoro e politiche sociali, per la cui revisione è assicurato il coinvolgimento delle parti sociali interessate, ai fini della definizione di eventuali, specifici, avvisi comuni e dell’acquisizione, ove richiesto dalla complessità della materia, di un parere delle stesse parti sociali sui relativi schemi di decreti legislativi.
Viene portato a 24 mesi (da 18) il termine entro il quale il Governo è delegato ad adottare testi unici o codici di settore delle disposizioni dettate in attuazione delle deleghe conferite dal testo per il recepimento di direttive comunitarie, al fine del coordinamento delle stesse con le norme già vigenti nelle stesse materie.
Vengono, altresì, introdotte norme di modifica alla L.11/2005 sulle norme generali sulla partecipazione dell’Italia al processo normativo dell’Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari.
In particolare, viene riformulato l’art.15 relativo alla relazione annuale presentata dal Governo al Parlamento.
Il testo passa ora alla seconda lettura del Senato.
Fonte: Newspages

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