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Forte crescita degli investimenti nel settore alberghiero.
Il mercato degli investimenti alberghieri in EMEA ha registrato nei primi 9 mesi del 2010 una forte crescita raggiungendo un volume complessivo di 3,97 miliardi di Euro che rappresenta +55% rispetto ai 2,5 miliardi di Euro realizzati nello stesso periodo del 2009. Come già previsto da Jones Lang LaSalle Hotels, la crescita ha visto un’accelerata in maniera più marcata durante il terzo trimestre quando si sono registrati 1,8 miliardi di Euro di transazioni, un aumento del 70% rispetto al dato del terzo trimestre 2009 (1,056 miliardi di Euro).
Roberto Galano, Executive Vice President di Jones Lang LaSalle Hotels Italia, commenta: “I venditori sono diventati più realistici sulle loro aspettative di realizzo e questo è stato determinante per far ripartire il mercato dopo un periodo di scarsa attività di investimento. Inoltre si è finalmente creato un certo equilibrio tra il numero di compratori ed il numero di alberghi sul mercato. Abbiamo anche assistito alla vendita di “distressed assets” e questo ci ha permesso di comprendere meglio come i compratori valutano i loro investimenti in presenza di venditori seriamente intenzionati alla dismissione. La disponibilità del debito per finanziare acquisizioni resta comunque scarsa”.
Il Regno Unito è stato il mercato più dinamico quest’anno, con più di un miliardo di Euro di alberghi venduti, seguito dalla Francia con circa €505 milioni investiti. La Spagna è il terzo paese con €291 milioni, seguita dall’Italia con €274 milioni.
Sebbene la fiducia e il dinamismo siano ritornati nel mercato degli investimenti alberghieri, resta un certo livello di incertezza, con gli investitori ancora fortemente concentrati su operazioni locali e su alberghi gestiti con contratti di locazione. Ciò nonostante un crescente numero di alberghi gestiti con contratto di management è stato venduto quest’anno. Questo tipo di transazioni ha rappresentato il 28% dell’intero volume nel 2010 contro solo il 5% del 2009.
In EMEA abbiamo anche assistito al ritorno degli investitori statunitensi che rappresentano oggi il 20% circa del volume complessivo contro il 6% dell’anno 2009. Gli investimenti locali rappresentano ancora la maggior parte degli investimenti sebbene la percentuale sia scesa dal 59% del 2009 al 36% nei primi tre trimestri del 2010.
fonte: JllH
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