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martedì 1 dicembre 2009

600 milioni a Roma dalla cessione immobili della Difesa

 

Il Comune di Roma potrà incassare 600 milioni dalla cessione di immobili della Difesa, attraverso uno o più fondi di investimento immobiliare. Un emendamento alla legge finanziaria risponde così alle esigenze della Capitale, già affrontate nel 2008 con la concessione di un’anticipazione di 500 milioni da parte della Cassa Depositi e prestiti. In base al testo presentato ieri alla Camera dal governo, le nuove risorse dovrebbero arrivare tramite un’anticipazione di tesoreria, condizionata però al conferimento degli immobili nel fondo. Altri 100 milioni da destinare agli investimenti infrastrutturali verranno concessi per il 2012. Il fondo che sarà gestito da una Sgr (società di gestione del risparmio) viene creato «allo scopo di conseguire attraverso la valorizzazione e l’alienazione degli immobili militari, le risorse necessarie a soddisfare le esigenze infrastrutturali e alloggiative delle Forze armate». Accordi di programma potranno essere stabiliti con i Comuni nei quali si trovano le strutture, che poi avranno una quota tra il 10 e il 20 per cento del ricavato delle cessioni.

Toccherà al ministero della Difesa stabilire gli immobili da trasferire, che comunque potranno ancora essere utilizzati a titolo gratuito, fino alla ridefinizione delle loro funzioni; ed al bilancio di quel dicastero affluiranno i proventi della cessione di quote del fondo, nel rispetto dei vincoli di bilancio sottoscritti dall’Italia in sede europea e fatta salva la somma di 600 milioni da destinare a Roma.

Soldi che, puntualizza l’emendamento governativo, saranno destinati al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica nel 2010. E che di fatto affluiranno al Comune sotto forma di anticipazione di tesoreria, vincolati ad un utilizzo ben preciso: 500 milioni per il «pagamento delle rate di ammortamento e degli oneri di parte corrente, relativi ad oneri di personale, alla produzione di servizi in economia e all’acquisizione di servizi e forniture, compresi nel piano di rientro» a suo tempo approvato dall’esecutivo. Altri 100 milioni andranno invece al «programma degli investimenti». L’anticipazione, che dovrà essere disciplinata da un’apposita convenzione è subordinata al conferimento degli immobili e si estinguerà comunque entro dicembre 2010.

Ulteriori 100 milioni, prelevati però da un altro fondo nazionale, sono stanziati per essere utilizzati dal Comune di Roma nel 2012 per ulteriori interventi infrastrutturali. Infine l’emendamento prevede che per l’attuazione del piano di rientro finanziario sia nominato un commissario straordinario che però, a differenza di quanto scritto nella legge del 2008, non coincide più necessariamente con il sindaco di Roma.

fonte: Il Messaggero

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